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puntorosso

i libri di ocalan

in italiano le opere del leader curdo da anni imprigionato in turchia

i libri

Abdullah Öcalan
Scritti dal carcere
SOCIOLOGIA DELLA LIBERTÀ
MANIFESTO DELLA CIVILTÀ DEMOCRATICA Volume 3
Introduzione di John Holloway
Traduzione dall’inglese di Orsola Casagrande, Caterina Dell’Olivo e Roberta Gozzi.
Il pericolo di scrivere una prefazione al libro di una personalità di così alta levatura, è quello di finire con il santificarla, ritrovandosi a dire semplicemente “che meraviglia!” E contribuendo così alla formazione di un culto della personalità ... Questo chiaramente non è ciò che vuole Öcalan. In più punti del testo chiarisce che per lui questo scritto fa parte di un dialogo, e che quello che cerca sono reazioni alle sue idee. Quando ho iniziato a leggere il libro, avevo chiaro in testa il fatto di voler esprimere il mio sostegno. Quello di cui non ero sicuro era che il libro mi avrebbe convinto. Questo atteggiamento iniziale è gradualmente svanito, trasformando la lettura in qualcosa di molto diverso: ne sono stato assorbito per la forza dell’argomentazione... Leggere Öcalan acriticamente solo perché è il simbolo di un grande movimento significherebbe aggiungere un altro lucchetto alla porta della sua prigione, imbalsamarlo prima che muoia. Anche se sappiamo che questa prefazione e altri testi potrebbero non varcare mai la soglia della prigione, dobbiamo implicarci con ciò che dice. Proprio per l’enorme ammirazione che provo per qualcuno che ha dedicato la sua vita a cercare di cambiare il mondo e ha avuto una tale influenza sullo straordinario movimento di cambiamento che avviene nelle condizioni più terribili, proprio per questo, mi sento attratto dalla discussione, e dico “meraviglioso, ma forse. . .” Ci sarebbe tanto da discutere, tante differenze da esprimere, tanto da imparare, tante voci in discordante armonia, una conversazione tra compagni che condividono lo stesso odio per il capitalismo e lo stesso desiderio di una società basata sul riconoscimento reciproco delle dignità umane. La realtà, ovviamente, è molto più brutale. Abdullah Öcalan è rinchiuso in condizioni terribili, mentre io siedo comodamente sulla mia poltrona da professore. Non possiamo incontrarci per condividere il piacere di un çay. Quello che possiamo fare e quello che vorrei che facessimo è prendere sul serio le sue idee, pensarci, discuterne, essere in disaccordo e essere d’accordo con lui, portare le sue idee nei seminari, nelle università, assemblee e gruppi di discussione. Siamo tutti partecipanti allo stesso dialogo di “speranza e disperazione”, tutti uniti nella determinazione di voler spezzare la “civiltà”, il capitalismo, che ci sta distruggendo. (Dalla Prefazione di Holloway)
414 pagg. 27 Euro ISBN 9788883512872

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PREFAZIONE
di JOHN HOLLOWAY

hollowayprefazionesociologia.pdf
File Size: 114 kb
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recensione di Suveyda Mahmud (giornalista e scrittrice di Aleppo)

recsocliberta-mahamud.pdf
File Size: 36 kb
File Type: pdf
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Abdullah Öcalan
LA CIVILTÀ CAPITALISTA
L'era degli Dèi senza maschera e dei re nudi
Manifesto della civiltà democratica
Volume 2


Prefazione di Radha D’Souza

“Il capitalismo non è economia, ma dominio”

Con questo secondo volume Öcalan conclude la sua analisi della civiltà, giungendo a conclusioni radicali. Partendo dalle analisi di Fernand Braudel, Öcalan critica il capitalismo considerandolo un’inutile aberrazione che non ha mai posseduto un potenziale progressista, ma che distrugge la società al suo interno. Ne descrive la forma attuale, la Modernità capitalista, come una relazione a tre tra capitalismo, industrialismo e stato nazionale.

“Öcalan è un prigioniero che nel XXI secolo diventa un mito, al pari di Mandela nel XX. Esprime una serie di concetti che nel XXI secolo diventano sempre più pietre miliari  per la costruzione politica di un nuovo mondo”. (A. Negri)

pagg 326, 25 euro. ISBN 978883512704


Abdullah Öcalan
Scritti dal carcere
CIVILTÀ E VERITÀ
L’era degli Dei mascherati e dei Re travestiti.
MANIFESTO DELLA CIVILTÀ DEMOCRATICA  Volume 1
Introduzione di David Graeber


Il sistema di civiltà statalista, sorto sulla base della formazione intrecciata di classi, città e Stato, si è moltiplicato fino alla fase finanziaria, l’ultima fase del capitalismo, che si basa principalmente sullo sfruttamento e sull’oppressione delle comunità agricole e dei villaggi e, più
tardi, dei lavoratori urbani. Se la civiltà statalista vecchia di cinquemila anni è in grado di continuare la sua esistenza a dispetto della civiltà democratica, è essenzialmente dovuto alla sua egemonia ideologica. Sistemi basati sulla coercizione e la tirannia possono avere successo solo se hanno egemonia ideologica. Pertanto il conflitto principale non è solo a livello di divisione di classe, ma anche a livello di civiltà. La lotta storica, che può essere fatta risalire ad almeno cinquemila anni fa, è essenzialmente tra civiltà-Stato e civiltà democratica; quest’ultima formata da comunità pre-statali agricole e di villaggio. Tutte le relazioni ideologiche, militari, politiche e economiche, tutti i conflitti e le lotte, avvengono sotto questi due principali sistemi di civiltà.
Pagg. 226, 20 Euro
ISBN 978-88-8351-218-6

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ABDULLAH ÖCALAN

Scritti dal carcere
OLTRE LO STATO, IL POTERE E LA VIOLENZA

Introduzione di Cemil Bayik
Traduzione dal tedesco
di Simona Lavo

La visione di Öcalan di una società democratico-ecologica organizzata in senso comunale ha dato una spinta importante al movimento curdo e stimolato allo stesso tempo il dibattito globale per un nuovo socialismo.
La sua arringa contro i rapporti di potere statali, la guerra e la violenza, in quanto strumenti per l'affermazione degli interessi del potere, ne costituisce il fondamento teorico.
Vengono formulati qui per la prima volta i principi del confederalismo democratico e dell'autonomia democratica, che sono alla base della rivoluzione del Rojava.
Questo libro costituisce ad ora la descrizione più dettagliata della filosofia e della politica del PKK e del movimento di liberazione curdo, scritta dal suo più importante rappresentante politico.


Collana libri/FMA, pagg. 540, 25 euro.

La libertà vincerà
una breve biografia politica di Ocalan

ocalan-la-liberta-vincera.pdf
File Size: 11575 kb
File Type: pdf
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Il sito internazionale dei libri di Ocalan
Libertà per Ocalan

ABDULLAH ÖCALAN
Scritti dal carcere III
LA ROAD MAP VERSO I NEGOZIATI
Prefazione di Immanuel Wallerstein

La Road map è un documento straordinario. Ha costituito il cuore dei colloqui segreti tra Abdullah Öcalan e lo Stato turco, un processo avviato nel 2009 e interrotto a metà del 2011.
In questo lavoro Öcalan definisce i passi necessari che devono essere intrapresi per l’inizio di un serio processo di pace. Allo stesso tempo delinea una soluzione reale per la questione kurda. Guarda oltre le soluzioni tradizionali come lo stato o l’autonomia territoriale, concepisce una nazione democratica e una patria comune per tutti i paesi in cui vivono i Kurdi, oltre che per tutto il Medio Oriente. Rifiuta gli argomenti classici, dando a tutte le parti in causa elementi su cui riflettere.

“La Road map è un’opera di grande qualità, riflessiva, chiara e convincente”
Hassan Hanafi, Dipartimento di Filosofia, Università de Il Cairo

“Öcalan è il Gramsci della nostra epoca”.
Tamir Bar-On, Istituto di Tecnologia di Monterrey, Queretaro, Mexico

“La Road Map offre una soluzione alla questione kurda in Turchia. Ma solleva quesiti molto più vasti e generali delle problematiche geostoriche specifiche che analizza”.
Immanuel Wallerstein

Collana libri/FMA, pagg.126, 10 euro.

***

ABDULLAH ÖCALAN
Scritti dal carcere II
IL PKK E LA QUESTIONE KURDA NEL XXI SECOLO
Note preliminari di Cemil Bayik
Traduzione dal tedesco di Simona Lavo

Nel suo secondo libro Abdullah Öcalan applica la filosofia politica e storica che ha sviluppato nel primo volume dei suoi scritti dal carcere alla questione kurda. Il libro affronta questioni politiche concrete al centro della questione kurda. Öcalan chiede un “Rinascimento del Medio Oriente” in cui l’integrazione dei valori democratici occidentali e dei diritti umani universali con i valori profondamente radicati delle società mediorientali, in particolare di quella kurda, formino una nuova sintesi tra civiltà.

“È diventato una voce per la pace, un leader disponibile ad offrire una mano amica a coloro contro i quali ha combattuto per la maggior parte della sua vita.”
Gerry Adams, Presidente dello Sinn Féin

“Öcalan è il Gramsci dei nostri tempi.”
Prof. Tamir Bar-On, Monterrey Institute of Technology, Queretaro, Mexico

“Posso dire che ho cercato di soddisfare i principi etici ed estetici riguardanti lo stile di vita, l’amore ed il rispetto. Dalla nascita fino alla morte sarò sempre strettamente fedele al principio fondamentale: o vivere in libertà, o non vivere affatto. L’amore ed il rispetto sono possibili soltanto attraverso l’estetica ed una libera etica. E’ giusto che mettessi la donna al centro di questo principio fondamentale. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che la vita migliore e più armoniosa è quella che nasce dal libero operato di una donna libera e del suo ambiente circostante”.
“La teoria e la prassi della pace è altrettanto necessaria quanto quella della guerra. Una pace che sfocia solo parzialmente in libertà nuove è da preferirsi persino ad una guerra dalle più grandi conquiste. Sono convinto che un popolo che per sua libera volontà rende possibile una pace, è anche un popolo organizzato e consapevole che potrà ottenere sicuramente i propri diritti. Non ho dubbi sul fatto che la pace significa forza e non debolezza. Considero bugie fasciste le posizioni nazionaliste, demagogiche, che si esprimono in nome della sacra patria con bandiere ed apparato statale. Secondo me il patriottismo più coerente passa per il rispetto delle esistenze culturali. Sono sicuro che chi vuole essere utile per la propria nazione, lo può fare al meglio rispettando le culture di tutti i popoli, al pari della propria. Il XXI secolo sarà testimone di una pace che sarà realizzata dai Kurdi. All’inizio del XX secolo Kurdi e Turchi hanno condotto insieme una guerra di liberazione contro gli intrighi imperialisti. Il loro punto debole fu quello di non aver saputo costituire nella nuova repubblica un sistema democratico ed una libera convivenza”.
“Le mie priorità saranno rivolte verso i bambini, verso i sogni di quei bambini che si ribellano contro dogmi antiquati. Cercherò di trovare una risposta alle domande più urgenti, come ho sempre fatto in passato. Anche se in generale porterò comunque avanti i miei sforzi per trovare delle forme di compromesso con la società borghese e le istituzioni della Repubblica Turca, tuttavia nello sviluppare le necessarie alternative e nel modificarne gli aspetti inaccettabili, invece di un atto distruttivo radicale prediligerò la scelta di realizzare il cambiamento attraverso compromessi profondi, grazie alla forza di un sistema di autodifesa veramente stabile. La mia concezione di umanità non permette il ricorso a strumenti violenti, né la trasformazione in un apparato statale, fatta eccezione per la legittima difesa quando obbligatoriamente necessaria ed i relativi mezzi. Non ricorrerò mai allo stato, inteso come strumento di dominio classico per la repressione delle classi, al fine di agire contro gli uomini, cioè contro la società. Lo stato classico e la concezione di dominio tradizionale non avranno mai posto nella mia mente, né nella mia prassi. E’ un’illusione pensare di abbattere la classe dominante con una forza opposta, per instaurarne una nuova”.

Collana libri/FMA, pagg.394, 20 euro.

***

ABDULLAH ÖCALAN
Scritti dal carcere I
GLI EREDI DI GILGAMESH
Dai Sumeri alla civiltà democratica
Traduzione dal tedesco di Simona Lavo

“Le analisi e le tesi presentate in questo libro facevano parte del mio appello alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e, di conseguenza, il loro scopo andava oltre il semplice studio del grado di civiltà nel Medio Oriente.
Sono venuto in Europa nel 1998 con l’intenzione di trovare un compromesso con i nostri oppressori imperialisti. Speravo che una soluzione ragionevole, secondo i criteri della democrazia europea, ponesse fine alla necessità della guerriglia sulle montagne – una lotta che aveva già iniziato a prendere troppe vite e alla quale io, in primo luogo, non ambivo. Un tempo le montagne rappresentavano l’oggetto dei miei sogni ed ho atteso pazientemente di poterci andare per 40 anni. Essendo però consapevole che tale lotta avrebbe causato grande sofferenza ai miei amici ed al mio popolo, non potevo prendere personalmente una simile decisione incompatibile con la mia idea di responsabilità e di etica.
E’ altrettanto vero che non ero in grado di prevedere le tragiche conseguenze scaturite dal mio ingresso in Europa. Devo ammettere di aver sottovalutato il potere di certi interessi e la possibilità di tradimento. Sono stato posto sotto esame, giudicato e poi dato in pasto, in modo spregevole, a dei veri cannibali in Africa. Si sono vantati con il mondo di avermi catturato, impacchettato e relegato ad Imrali, come in una bara. In tal modo, ancora una volta, hanno ristabilito i loro interessi che temevano fossero in pericolo.
Questi fatti sono avvenuti in violazione della legge europea, ammesso che qualcosa di simile esista. Ritengo che l’atteggiamento della Corte misuri il livello di una civiltà ed ero allora convinto che se qualcuno, disposto alla resa, si fosse rivolto all’Europa per aiuto, sarebbe stato ricevuto cordialmente. Per quel che mi riguarda, non è stato il caso né lo sarà in futuro. Di conseguenza, la mia relazione con l’Europa è improntata alla ricerca di un’antitesi legata alla capacità del Medio Oriente di formulare, sulla base delle sue fondamenta storiche, una contrapposizione rispetto alla civiltà europea. Questo è il messaggio che credo di aver trasmesso in maniera positiva. Questo testo è anche inteso come risposta generale alle opinioni e ai giudizi di molti dei miei amici e conoscenti che mi hanno scritto, così come a tutti coloro che non sono in grado di esprimere le loro opinioni per mancanza di mezzi. Si tratta quindi di una risposta necessaria. Le analisi e le valutazioni che presento in questo libro rappresentano una difesa, un’apologia nell’accezione originale greca. Sono state scritte per effetto dello straordinario complotto che mi ha portato in questa cella solitaria dove ora vivo.”

Collana libri/FMA, pagg.452, 20 euro.
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