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Ernesto Screpanti
LIBERAZIONE
Il movimento reale che abolisce lo stato di cose esistente
Il libro sviluppa una teoria della rivoluzione come atto di emancipazione delle classi subalterne e una visione della storia come un lungo processo di espansione della libertà. Dopo aver ricostruito nei primi due capitoli alcuni fatti riguardanti i regimi di oppressione e i movimenti di liberazione nella storia, nei successivi due capitoli vengono elaborati i concetti di libertà e autonomia, che definiscono le motivazioni dei rivoluzionari. Altri due capitoli affrontano i problemi dell’azione collettiva, separando il comportamento ordinario, che si risolve nell’adattamento all’ordine costituito, dal comportamento sovversivo, che genera i movimenti di contestazione. I due capitoli finali descrivono alcune istituzioni di un sistema politico ed economico post-capitalistico in cui si realizza la “vera democrazia” nella sfera politica e il “lavoro libero e associato” nella sfera economica. E’ un modello di società tutt’altro che utopistico, poiché quelle istituzioni possono essere realizzate qui ed ora, date le conoscenze tecnologiche esistenti.
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Ernesto Screpanti è uno studioso dell’economia e della politica che ha lavorato in modo originale al rinnovamento del pensiero critico. Tra le sue pubblicazioni più rilevanti: The fundamental institutions of capitalism (Routledge, London, 2001), Libertarian comunism: Marx, Engels and the political economy of freedom (Palgrave Macmillan, New York, 2007), Global imperialism in the great crisis. The uncertain future of capitalism (Monthly Review Press, New York, 2014), Labour and Value: Rethinking Marx’s theory of exploitation (Open Book Publishers, Cambridge, 2019).
PAGG 450, 28 EURO - ISBN 9788883512926
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Erik Olin Wright
PER UN NUOVO SOCIALISMO E UNA REALE DEMOCRAZIA
Come essere anticapitalisti nel XXI secolo
A cura di Rosa Fioravante e Roberto Mapelli. Traduzione di Nunzia Augeri
“Il capitalismo sembra inattaccabile. Il dissesto e in certi casi la disintegrazione dei partiti politici tradizionali ha generato un senso di impotenza e di paralisi politica. Ciò ha aperto la strada al sorgere di un populismo di destra e nazionalistico. Si può facilmente immaginare un futuro in cui verrà accelerata l’erosione della democrazia liberale per scivolare verso forme di governo molto più autoritarie, anche se nominalmente ancora democratiche… Ma questa non è l’unica possibilità. Il capitalismo quale esiste oggi nel mondo non deve rappresentare a tutti i costi il nostro futuro. Il rifiuto popolare del capitalismo è diffuso anche se manca la fiducia nella possibilità di un’alternativa di sistema. Si possono rintracciare ovunque sforzi di resilienza per fuggire le depredazioni del capitalismo e costruire nuove maniere di organizzare la vita economica. E si verificano seri tentativi di creare nuove formazioni politiche, a volte entro gli stessi partiti tradizionali della sinistra, a volte come partiti nuovi. Esiste veramente il potenziale per costruire un’ampia base sociale per una nuova era politica progressista. Le vicende della storia e l’azione degli attori collettivi decideranno se questo potenziale potrà realizzarsi”.
Il libro si spinge a fornire un legame solido tra un’analisi del capitalismo, con tratti molto innovativi, e la costruzione di alcuni lineamenti fondamentali di un nuovo modello economico socialista centrato su una democrazia reale. E lo fa con tale precisione e perseveranza da far diventare questo quadro fungibile fin da subito ad una sua trasformazione in un vero e proprio programma politico “fondamentale”.
Crediamo ovviamente che questo non avvenga a caso, vista la militanza dell’autore nella nuova “ondata socialista” presente nel mondo anglosassone, in special modo negli Stati Uniti.
Ma per noi rappresenta una salutare novità: lo sforzo continuo di declinare le analisi e i concetti, e quindi il lavoro intellettuale, alla sua possibile funzionalità politica, spendibile nel presente delle lotte e nell’organizzazione di alternative praticabili.
Nel nostro paese, in una situazione disastrosa, con la sinistra sociale e politica in estrema difficoltà, e realmente a corto di idee, di fronte ad uno strapotere della destra, cosiddetta “populista”, che però è assai incline a difendere il peggior potere capitalistico, questa “piccola” proposta di riaggregazione teorica e pratica ci pare non solo molto preziosa, ma anche molto concreta e utilizzabile.
(dalla Prefazione alla edizione italiana)
Pagg.198, 17 euro.
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