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materiali

su ciò che accade, per approfondire

DOSSIER

la crisi nel mondo, in europa e in italia, dove va la cina, marx, marxismo, gramsci, keynes ...
fascicoli di approfondimento scaricabili e stampabili per capire il nostro mondo e agire in esso.


saggi e articoli per orientarsi meglio


Regione Lombardia e il motore della crescita da cambiare
Paolo Maranzano e Roberto Romano
15 dicembre 2022
La Regione Lombardia con poco meno di 10 mln di abitanti e una popolazione
potenzialmente in età lavorativa (15-64 anni) di oltre 6 mln, ripartita equamente tra
uomini e donne, è più grande di alcuni Paesi europei come la Danimarca (6 mln di
abitanti) o l’Irlanda (5 mln di abitanti), ed è poco più piccola del Belgio (11 mln di
abitanti). La Lombardia, quindi, è un territorio equiparabile a Paesi che concorrono al
funzionamento del governo europeo.

regione-lombardia-e-le-sfide-d-struttura-romano-maranzano-2.pdf
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Transizione Energetica: Un bilancio ragionato sul 2022
di Mario Agostinelli – il fattoquotidianoonline
Se dovessimo fare un bilancio sull’avanzamento della conversione energetica nel 2022 difficilmente potremmo essere ottimisti, anzi! L'energia è emersa nel suo aspetto più politico, svincolandosi dal peso del solo mercato, condizionata ampiamente da un’incipiente “terza guerra mondiale a pezzi”....

ago-transizione22.pdf
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La Turchia sta violando la Convenzione
​sulle armi chimiche?

È urgentemente necessaria un'indagine indipendente sulle possibili violazioni della Convenzione sulle armi chimiche nel nord dell'Iraq

Dr. Josef Savary, Dr. Jan van Aken – IPPNW Svizzera/Germania

2022_ippnw_report_on_possible_turkish_cwc_violations_in_northern_iraq__2_.pdf
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UNA TRAPPOLA AMERICANA
Giancarlo Erasmo Saccoman
17 ottobre 2022
Molti si sono chiesti come fosse possibile che l’offensiva dei battaglioni ucraini, pur armati fino ai denti con armi modernissime e diretti dagli Usa e dalla Nato, sia riuscita a rioccupare (non come vedremo a “liberare”) il 9% dei territori russofoni liberati dalle truppe russe, sia attraverso scontri diretti che per il loro ritiro su posizioni più difendibili, in attesa che il “generale inverno” congeli la situazione per molti mesi. Per trovare una risposta occorre fare un passo indietro e ricorrere all’aiuto di uno scritto del 2014 e di altri attuali di “Foreign Affairs”, la rivista del Council on Foreign Relations (CFR), un think tank statunitense specializzato in politica estera e affari internazionali (che comprendono legislatori, politici, segretari di Stato, direttori della CIA, banchieri, avvocati, professori universitari e giornalisti e rappresenta il punto di vita della classe dirigente americana), che fornisce l’interpretazione statunitense (cioè del Paese che ha avuto la regia dell’intera vicenda) di ciò che è avvenuto e che sta avvenendo, e al giudizio di alcuni “professionisti”, il Generale Fabio Mini (già Capo di Stato maggiore del Comando Nato per il Sud Europa e del Comando Interforze delle Operazioni Kfor, Kosovo Force, nella guerra dei Balcani), il Generale Leonardo Tricarico (già Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana e Vice Comandante delle Operazioni Kfor) e Richard Hayden Black (ex senatore repubblicano della Virginia, pilota dei Marines in Vietnam, ufficiale di carriera per 31 anni e colonnello del JAG Corps dell'esercito americano).

saccoman_russia_ucraina_17_ott_22.pdf
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elezioni politiche 2022
Analisi dei Flussi IXè
un contributo molto chiaro e interessante.

elezioni2022_flussi.pdf
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La nuova strategia della Nato e la "svendita" dei curdi alla Turchia
I documenti
1. Il piano strategico approvato a madrid (in inglese)
2. L'accordo trilaterale tra turchia, svezia e finlandia (in inglese con traduzione in calce)

nato2022-strategic-concept.pdf
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trilateral_memorandum.pdf
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REPORT DELLA DELEGAZIONE INTERNAZIONALE PER LA PACE A IMRALI - 2022
RAFFORZARE LE PRESSIONI INTERNAZIONALI PER IL RILASCIO DEL LEADER CURDO ABDULLAH ÖCALAN

report_imrali_traduzione_def.pdf
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DUE O TRE COSE SULLA DIRETTIVA EUROPEA SULL’ “EQUO SALARIO MINIMO”
di Leo Ceglia, giugno 2022
Il 6 giugno la Commissione, il Parlamento e il Consiglio europei, dopo quasi due anni
di lavoro, hanno raggiunto un accordo su una “DIRETTIVA EU” per un <<EQUO SALARIO MINIMO>> (in seguito ESM).
Che significa tale espressione? Che in tutta Europa vi sarà un ESM ? No, assolutamente no. Ogni paese deciderà da sé che cosa si debba intendere in casa propria con ESM.

due_o_tre_cose_su_direttiva_eurpea_e_equo_salario_minimo__giugno_22.pdf
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UN’ECONOMIA DI GUERRA
di Giancarlo Erasmo Saccoman
A partire dai primi anni novanta il mondo sta cambiando in modo sempre più rapido e profondo, a una velocità senza precedenti, e i fattori di crisi, climatica, sanitaria, economica e sociale, che spingono la sua trasformazione, determinano una interdipendenza sempre maggiore che però non trova un nuovo governo globale capace di costruire un nuovo ordine mondiale cooperativo, mostrando l’incapacità collettiva di gestire queste emergenze, favorendo così i conflitti che rendono la convivenza sempre più complessa e imprevedibile, fragile e insicura. ...

gc_saccoman_economia_di_guerra.pdf
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amos cecchi
Paul M. Sweezy.
monopoli e finanza nella crisi del capitalismo

un libro dedicato al grande marxista statunitense

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Un excursus molto utile sulla forma di valore, in Marx ma non solo...
di Sandor Kopacsi

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Drammatico documento sull’uso delle armi chimiche da parte della Turchia
essa sta bombardando ampi territori siriani e iracheni, colpendo chi ha combattuto in prima fila contro l’ISIS cioè il PKK e l’YPG. Nessuna sanzione internazionale contro questa aggressione. Erdogan sta negoziando con la Nato il proprio via libera ad operazioni militari nella zona curda della Siria, il Rojava, volendo distruggerne le conquiste democratiche. E’ molto grave che Ue e Usa per tutelare le proprie relazioni con il sultano turco non abbiano ancora espunto PKK e YPG dalle organizzazioni terroristiche.
Erdogan ha anche trasformato la Turchia  in una prigione.
Possibile che questa sgangherata Europa non abbia niente da dire ?

turkey_war_report_-_sweeney_v4.pdf
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disuguitalia
Rapporto oxfam 2022 sulla disuguaglianza in italia

oxfam_disuguitalia_2022.pdf
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I FLUSSI GLOBALI DI ENERGIA:
DALLA GEOPOLITICA ALLA BIOSFERA

di Mario Agostinelli, Marzo 2022

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la lunga storia di marx e del marxismo in italia
di guido liguori

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SULLA GUERRA IN UCRAINA
di Giancarlo Erasmo Saccoman
La ripulsa della guerra è ormai entrata a far parte della coscienza di una parte consistente della popolazione italiana ed europea, che è scesa in piazza per manifestare il proprio pacifismo e chiedere la fine delle ostilità, ma, come ha spiegato giustamente Landini, se “non è accettabile la follia della guerra come strumento per regolare i rapporti fra gli stati, per combattere questa logica bisogna affrontare le radici e le ragioni che in qualche modo hanno creato le condizioni di questa scelta e questo intervento; dobbiamo allora ripartire dagli Accordi di Minsk e dalla loro applicazione, e tenere conto,  con una visione complessiva, delle politiche sbagliate che la stessa NATO in questi anni ha fatto, in Europa ma anche in giro per il mondo”.

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il power point del geografo-politico fabrizio eva sulla guerra in ucraina, presentato il 2 marzo nella iniziativa organizzata al ponte della ghisolfa a milano

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Smart working: una ricerca nel settore ICT.

Introduzione
ROBERTA TURI Segretaria Fiom Milano

Il lavoro agile: criticità emergenti e proposte per una riforma
MARIA TERESA CARINCI Università degli Studi di Milano
ALESSANDRA INGRAO Università degli Studi di Milano

Le condizioni di lavoro nelle imprese ICT e lo smart working.
Evidenze dalla ricerca sul campo
MATTEO GADDI - Fondazione Claudio Sabattini

Diritto alla disconnessione e tempi di lavoro
SILVIA MAGAGNOLI Università degli studi di Milano

La contrattazione collettiva e i nodi irrisolti in materia di lavoro agile
SIMONE DI MOLFETTA Università degli studi di Milano
REGINA MEZINI Università degli studi di Milano

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Automotive Global Value Chains in Europe
Matteo Gaddi and Nadia Garbellini
Working Paper No. 160 - August 23, 2021

ABSTRACT
In this paper we examine the main transformations that are affecting European automotive industry and which challenges, in particular due to the transition to new forms of propulsion, the industry is going to face. The automotive industry is central to the European economy and the nature of the Global Value Chains are rapidly shifting. While individual countries have developed economic plans to address this, a broader EU wide plan is critically important to addressing the employment and environmental effects of these shifts.
https://doi.org/10.36687/inetwp160

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Note (personali) su universalismo giuridico, interventismo umanitario e “guerre giuste”
di Salvo Leonardi

Il recente dramma che sta attraversando l’Afghanistan, dopo quelli di Iraq e Siria, ripropone nuovi e importanti spunti al dibattito che da decenni attraversa la teoria politica intorno al tema dell’universalismo giuridico. E in particolar modo, dei suoi corollari, circa l’opportunità - in determinate circostanze e condizioni -  per un interventismo umanitario e per le c.d. “guerre giuste”.

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CAPITALE ED ECOLOGIA DELLA MALATTIA
di John Bellamy Foster, Brett Clark e Hannah Holleman

A cura di Roberto Mapelli. Taduzione di Giancarlo Erasmo Saccoman

Monthly Review (MR) 1 giugno 2021 (giugno 2021, volume 73, numero 2)

John Bellamy Foster è editore di MR e professore di sociologia all’Università dell’Oregon. Brett Clark è editore associato di MR e professore di sociologia all’Università dello Utah. Hannah Holleman è direttrice della MR Foundation e professoressa associata di sociologia all’Amherst College.

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Reportage da Shengal e dal Campo profughi di Makhmour dove la guerra contro i kurdi continua nonostante tutto. La difficile ricostruzione di Shengal dopo il genocidio dell'Isis. Le bombe turche sul Campo profughi di Makhmour. L'impegno umanitario qui ed ora.
A cura dell'Associazione Verso il Kurdistan Odv

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Formare un ingranaggio fra socialismo, comunismo, anarchismo e socialdemocrazia originale
Intervista con Laurent Jeanpierre sull’opera di Erik Olin Wright

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TOYOTISMO: “QUALITÀ TOTALE” PER CHI?
di Fabio Scolari

Prima di entrare nel vivo delle questioni è utile partire da una breve premessa di ordine storico sullo sviluppo, a seguito del secondo conflitto mondiale, del capitalismo giapponese. Richiamare questo elemento è assolutamente necessario se si vogliono comprendere le caratteristiche essenziali del metodo di organizzazione del lavoro ohnista. Non farlo rischierebbe, infatti, di determinare una rappresentazione mistificata ed edulcorata dei suoi tratti più oppressivi e manipolatori. Quindi, capire i motivi della sconfitta del sindacalismo di classe nipponico è il primo passo per scoprire i segreti che hanno prodotto prima l’ascesa economica internazionale della Toyota e poi dell’intero Giappone.
....

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Sulla storia di Avanguardia operaia
di leo ceglia - 4 marzo 2021
Sono tra gli intervistati (che hanno composto il libro sulla storia di AO) ed ho già detto qualcosa nella intervista. Ora, (sollecitato da Franco Calamida) vorrei aggiungere qualche riflessione, stimolato dalla lettura del libro, dalle interviste, dagli interventi che via via si sono aggiunti.
Mi soffermerò su due aspetti. Quello “interno -io c’ero-” e quello “delle cose che non abbiamo
capito”. Infine, due parole sull’oggi, cosa resta per me.

dico_la_mia_su_ao.pdf
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Idrogeno, fossili, crisi climatica e politiche energetiche
di Mario Agostinelli, Alternative per il socialismo, Gennaio 2021

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il lavoro prezioso del caro amico e compagno giorgio galli

Giorgio Galli
PROFILI DEL POPULISMO ANTICAPITALISTA
(Tratto da: Giorgio Galli - Francesco Bochicchio, “IL POPULISMO ANTICAPITALISTICO. Ruolo storico-politico e suoi limiti. Due voci critiche (diverse) sul rapporto tra populismo e sinistra radicale”, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.)

gallipopulismo2019.pdf
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Dialoghi attorno alle Encicliche.
IL VALORE DEL LAVORO
di mario agostinelli

Dopo una certa disattenzione in cui è incorsa l’enciclica Laudato Sì, il silenzio esteso dei media sulla seconda Enciclica di Francesco “Fratelli Tutti”, pur nel drammatico stato di emergenza cui ci costringe la pandemia, ha indotto me ed Emilio Molinari a scambiarci alcune riflessioni.
Vi invio sia la mia nota sull’enciclica, con particolare attenzione alla crisi del lavoro che accompagna il declino dell’idea  di sviluppo, sia il dialogo che ha aperto, quasi in risposta, Emilio.
Ad entrambi  piacerebbe che questo dialogo si allargasse a chiunque se ne sente in qualche modo interessato e coinvolto. Se avete osservazioni le potete rimandare contemporaneamente a:
agostinelli.mario@gmail.com 
emilio.molinari.71@gmail.com 

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contributi al dibattito

luigi vinci - novembre 2020

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E' morto il carissimo compagno Giuseppe Prestipino,
grande filosofo, maestro di noi tutti, ma soprattutto uno dei più grandi e cari compagni che abbia mai conosciuto. Sempre pronto ad ascoltare e a mettere a disposizione la sua grande conoscenza e umanità. Caro compagno Giuseppe fai buon viaggio. Con il pugno chiuso a simbolo dell'umanità in lotta che amavi, ti salutiamo...
Come
Punto Rosso abbiamo a lungo collaborato con lui e pubblicato suoi libri molto importanti. qui due suoi saggi su gramsci

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roberto mapelli
Erodere il capitalismo secondo erik olin wright

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Luigi Vinci 
“Diario” politico primaverile
Sono in campo in Europa elementi contrastanti di transizioni socio-economiche Critica socialista, in premessa, della storica capitalistica “infinitazione del produrre”
​Tralascio, salvo limitatissimi cenni, quanto avvenga altrove, fondamentalmente tento di ragionare del magma politico europeo attuale con un po’ più di attenzione all’Italia.

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LUIGI VINCI
“DIARIO” POLITICO INVERNALE - 1 marzo 2021
​
Prime parziali indicazioni su come il Ministero a guida Draghi intenda gestire i denari per l’Italia del Recovery Fund. Elementi di continuità ed elementi di cambiamento rispetto agli orientamenti del Conte 2

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Luigi Vinci
AG. “Diario” invernale
Mercoledì 13 gennaio
Sintesi del Recovery Plan ultima versione, in attesa della chiusura della crisi di governo
Il Ministero dell’Economia ha inviato l’altro ieri l’ultima versione del Recovery Plan. Gli è poi seguita la notturna del Consiglio dei Ministri. Quest’oggi Matteo Renzi dirà agli italiani cosa vuole fare da grande. Poi dovrà esserci il confronto del Recovery in Parlamento (al momento non ancora fissato).

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Luigi Vinci
AD. “Diario” invernale
Gli enormi cronici problemi italiani. Una forma inefficiente e dannosa di burocratismo
Le differenze di matrice storica tra Italia, Francia, Germania sembrano contare tuttora molto

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Luigi Vinci
“Diario” invernale AC
Giovedì 24 dicembre

Perché, anche tecnicamente, il richiamo liberista ossessivo, in Italia, al debito pubblico come danno recato alle “future generazioni” e/o come rischio a termine di elevato processo inflativo sia una bufala

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Luigi Vinci
“Diario” invernale AB
Sabato 19 dicembre

Una delle più importanti questioni cronicizzate della nostra economia sta smuovendosi: la questione Alitalia Essa può sopravvivere, ma porta con sé incertezze e problemi Il riavvio della compagnia (settembre-ottobre)

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Luigi Vinci
“Diario” politico autunnale V

Lunedì 23 novembre
Non che l’UE scherzi quanto a ostacoli interni alla sua trasformazione in stato confederale nonché a farraginosità e lumacosità del suo funzionamento (non c’è solo l’Italia). Due grosse questioni in questo momento in campo
Dapprima, però, i dati di base del quadro e dei protagonisti della rapina (una quantità di “paradisi fiscali”)

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ULuigi Vinci
“Diario” politico autunnale U
Venerdì 20 novembre
Come talvolta darsi, in quanto governo, la zappa sui piedi
Sciopero della scuola il 30 novembre e nazionale il 9 dicembre
Le confederazioni sindacali hanno “preso atto” dell’esito negativo avuto nella trattativa con il governo, che ha escluso la possibilità, per ragioni finanziarie, di realizzare una “vasta programmazione occupazionale”, la “stabilizzazione del precariato”, il “finanziamento dei rinnovi contrattuali” nel pubblico impiego. Di conseguenza, le confederazioni hanno dichiarato uno sciopero nazionale per il 9 dicembre.

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Attenti ai dinosauri - Il nostro green deal
a cura di Luciana Castellina
L'inganno della falsa modernitàsbandierata a tutela del profitto distrugge ricchezze secolari e mette a rischio la nostra stessa esistenza. Lavorare per la natura non contro. Non restare ciechi di fronte al disastro, serve una vera svolta ecologica

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piano per uscire dalla crisi
un documento francese molto interessante

plan_de_sortie_de_crise.pdf
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Storia di due marxismi: in ricordo di Erik Olin Wright
di Michael Burawoy
Un saggio due autori: attrezzi per leggere e trasformare il presente
Traduzione e introduzione di Riccardo Emilio Chesta

(tratto da "officina primo maggio" n. 1, maggio 2020)

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LE BUONE IDEE DEL NEW DEAL PER L’ OGGI
di Leo Ceglia, 15 giugno 2020, Milano
Che sarà dopo la pandemia? Quando avremo trovato il vaccino tutto tornerà come prima? Cosa ci troveremo di fronte? Saremo in cammino verso un mondo migliore o peggiore? Certo, dicono i più: nulla sarà come prima.
Penso, ed è quel che si sosterrà nelle pagine che seguono, che bisognerà battersi perché il dopo pandemia possa essere un orizzonte  “ecosocialista”. E per quell’orizzonte  il “New Deal”potrebbe aiutarci e molto.

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Luigi Vinci
“Diario” autunnale J.
Domenica 18 ottobre
Gli sviluppi del passaggio di ASPI alla gestione pubblica, attraverso CDP
Andiamo a giovedì e venerdì scorsi
In sostanza, ora la questione numero uno, sul versante di Cassa Depositi e Prestiti (ovvero, sul versante del governo), ammesso che tutto fili liscio sul versante dei Benetton, è pagare il meno possibile nell’acquisto di Autostrade per l’Italia, al netto di tutti i complessi calcoli dovuti al prezzo di ASPI così come alla questione della manleva (di cui ho trattato più volte in questi mio “diario”, e a cui rinvio). Tra il pagare il meno possibile (dettaglio importante) c’è anche quanto riuscire da parte di CDP a versare ad Atlantia un tot di equity, ovvero di debito, in luogo di denari sonanti. Che le casse pubbliche siano sotto stress, in parte per via del rilancio in corso della pandemia, in parte per il brusco rallentamento in avvio della ripresa economica, si comprende da sé. E, come ho già riferito, il prezzo di ASPI gira attorno ai 9 miliardi, non poco.

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Luigi Vinci
“Diario” autunnale H
5 ottobre – 11 ottobre
Il rischio possibile di una dilatazione dei tempi di consegna dei mezzi finanziari del Recovery Fund: dato che l’UE non è uno stato, dati, inoltre, conflitti vari in corso tra paesi membri e tra Consiglio e Parlamento europei La crisi di maggio aperta dai paesi “frugali” potrà riprodursi, e in termini ben più gravi

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Luigi Vinci
“Diario” autunnale F
Mercoledì 30 settembre
Benetton, alitalia, ecc...

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Luigi Vinci
“Diario” autunnale D.
Mercoledì 23 settembre
Elezioni davvero importanti: ma con ben diverso significato rispetto alle previsioni della vigilia

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Luigi Vinci
“Diario” post-estivo C
Sabato 19 settembre
Ursula von der Leyen
Lo “stato dell’Unione Europea: le linee programmatiche presentate al Parlamento Europeo il 16 settembre e in interventi immediatamente successivi dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen
Sanità e ricerca biomedica

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Luigi Vinci
Diario postcrisi 1
Lunedì 7 settembre

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Luigi Vinci
Diario della crisi 28
Venerdì 21 agosto, anniversario della scomparsa (1964) di Palmiro Togliatti
Mai semplice come pur si potrebbe
Primo, la cosiddetta intesa PD-5 Stelle

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Luigi Vinci
Diario della crisi 27
Sabato 15 agosto
La precipitazione in atto del conflitto tra TIM e Open Fiber sulla banda larga.
TIM ha deciso di forzare la situazione.

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Luigi Vinci
Diario della crisi 26
Giovedì 13 agosto
All’Italia serve un operatore unico della banda larga, non già la sua divisione in operatori in regime di concorrenza. L’intervento di Beppe Grillo

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Luigi Vinci
Diario della crisi 25
Venerdì 7 agosto
Decreto di agosto.
Fondamentale per la tenuta sociale e per la ripresa economica (in corso solido, confrontabile a quella di Germania e Francia). Preceduto da una serie di anatemi, ukaze e scongiuri da parte di Confindustria, del suo satellite Confesercenti, dei loro sodali politici e mediatici: cioè i media più o meno fascisti e quelli “liberali” (quasi tutti) che per disperazione ne abbiano raccolto gli stili e i contenuti comunicativi

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Luigi Vinci
Diario della crisi 24
Martedì 28 luglio di mattina
Giovedi 6 agosto

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Luigi Vinci
Diario della crisi 22
Lunedì 21 a sera
Sblocco, risultati, conferenza stampa
A sera giunge la dichiarazione del Copresidente stabile del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo il belga Charles Michel: c’è un’intesa tra le varie parti, cui seguirà una conferenza stampa.
Notevole, a prima vista, il fatto che al Recovery Fund rimarranno i 750 miliardi definiti a suo tempo dalla Commissione: sino a prima era stata in campo la possibilità di tagli più o meno significativi a questa cifra, richiesti dai cosiddetti paesi frugali.
Questi 750 miliardi sono così suddivisi: 390 a fondo perduto (gratuiti) e 360 da rendere.

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Luigi Vinci
Diario della crisi 21
Lunedì 20 lungo tutta la giornata
Mattina
Intervengono elementi di sblocco, pare, del conflitto in Consiglio dei Capi di Stato e di Governo
Cancellate il pessimismo del n. 20 del mio “diario”, pare si chiuda positivamente (nell’essenziale) questa sera, in ogni caso non molto in là (il dettaglio richiederà invece un certo tempo). parimenti dovrà pronunciarsi a breve il Parlamento Europeo, in quanto “terzo pilastro” UE (assieme a Consiglio e Commissione). Questo Parlamento non è stato inutile: orientato a grande maggioranza contro i cosiddetti “frugali”, ha contribuito a isolarli e a metterli sulla difensiva. Davide Sassoli, PD, suo Presidente, si è mosso in questo senso molto bene, parlando con i parlamentari dei paesi “frugali” o incerti ecc.

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Luigi Vinci
Diario della crisi 20
Domenica 19 luglio di pomeriggio
In attesa di quanto produrrà la riunione del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo
Siamo a un bivio, o a un rinvio. Forse a un mezzo disastro.

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Luigi Vinci
Diario della crisi 19
Venerdì 17 luglio di mattina.
In attesa di nuove da Bruxelles facciamo un po’ di relax e una sana risata, leggendo un paio di articoli sul Corriere di stamane scritti da due comici caduti sulla Terra da Marte.

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Luigi Vinci
Diario della crisi 18
Mercoledì 15 luglio verso sera.
Preavviso. Continuo a seguire passo passo la vicenda Benetton e le sue connessioni a livello UE, perché continua a dare scosse telluriche nella maggioranza di governo. Per esempio, i 5 Stelle, o meglio parte di loro, hanno contrastato accanitamente la posizione esposta da Conte nella riunione notturna di ieri notte (14-15 luglio) del Consiglio dei Ministri e addirittura dichiarato che se Conte insisteva si andava alla crisi: però stamane abbiamo cominciato a leggere applausi e peana sempre da parte 5 Stelle alla sagacia di Conte ecc. ..

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Luigi Vinci
Diario della crisi 17
Martedì 14 luglio di pomeriggio
Revoca Benetton a un passo? La grande finanza internazionale non ci sta. Oggi consiglio dei ministri, ma solo per un’“informativa”.

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Diario della crisi 16
Lunedì mattina 13 luglio
Ottime notizie, pare, dal tormentone Benetton/Governo: più che probabile la revoca dei Benetton.

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Diario della crisi 15
Sabato pomeriggio 11 luglio
In attesa della soluzione del tormentone Autostrade-Benetton/Governo-revoca o meno (più probabile) dei Benetton

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Luigi Vinci
Diario della crisi 14
Giovedì mattina 9 luglio
Siamo a conclusione, in un modo o nell’altro, del tormentone della revoca o meno o a metà ai Benetton delle loro gestioni autostradali


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Diario della crisi 13
Mercoledì 6 luglio di mattina
Un mese cruciale per l’Italia

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Luigi Vinci
Diario della crisi 12
Giovedì mattina 2 luglio 2021
Decreto semplificazioni: alcuni loro elementi contestati dai ministri
Nel pomeriggio di ieri, in croce appalti e condono
Sotto i 150 mila euro (prima era sotto i 40 mila), appalti senza gara: sicché, affidamento diretto all’ente appaltante (una pubblica amministrazione), procedura “negoziata” il che vuol dire privata, suo accompagnamento (in forma consultiva) da parte di almeno 5 operatori addetti a ricognizioni di mercato.

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Diario della crisi 11
Lunedì pomeriggio del 29 giugno 2021.
Mercoledì 1° luglio nell’UE condurrà anche ufficialmente la Germania. Vale a dire, Angela Merkel.
Parte dei governanti italiani sta giocando col fuoco.
Il secondo semestre di quest’anno, infatti, avrà a presidenza del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo questo paese, nella persona del suo capo di governo Angela Merkel. Copresidente stabile (quinquennale), obiettivamente di minor perso, continuerà a essere il belga Charles Michel, figura di liberal-democratico aperto anche alle questioni sociali, oltre che ai diritti di migranti, di profughi politici ed economici, ecc.

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Diario della crisi 10
Mercoledì mattina del 24 giugno 2021
L’asfissiante e paralizzante burocratismo italiano non è stato creato quasi mai dai burocrati ma dall’infinitazione-sovrapposizione-incompetenza caotiche dei governi nazionali e locali.
I “tempi di attraversamento”

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Diario della crisi 9
Sabato 20 giugno 2021 di pomeriggio
Alle solite con il Movimento5Stelle.
Le grosse difficoltà del governo nelle fasi post-pandemia.
Lunedì 22 giugno di mattina
Di soldi l’Italia, in realtà, ne ha tantissimi: ma disponibili solo a determinate condizioni o per determinate operazioni.
Il mantra dell’irreggibile debito pubblico italiano...

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Diario della crisi 8
Mercoledì 17 giugno di mattina
Contrordine in tema Regeni.
1. Capitalismo nostrano.
A tarallucci e vino (le richieste di Bonomi agli Stati Generali)

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Luigi Vinci
Diario della crisi 7
Lunedì 15 giugno di pomeriggio
E’ possibile disfarsi velocissimamente del carbone, nell’Unione Europea e non solo.
Precisazione riguardante l’andamento del riscaldamento climatico a partire dal 1900.

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Luigi Vinci
Diario della crisi 6
Sabato 13 giugno di mattina
Finanziare con grandi mezzi le produzioni di energia alternative al fossile, privilegiando quelle meno problematiche sugli effetti collaterali antiambientali.
Porre un modo di ragionare ambientalista concreto, attento ai diritti basilari di vita di tutte le popolazioni.
Questi indirizzi richiedono scelte di fondo e decisioni politiche affidate a poteri politici coerenti e indipendenti rispetto ai potentati finanziari e industriali.

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Diario della crisi 5
Giovedì 11 giugno di sera
... Constatiamo, in apertura, come il “Piano Colao” ignori in radice le lavoratrici e i lavoratori della logistica: un business di costituzione recente e destinato fino alla pandemia a crescere in via esponenziale...

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Luigi Vinci
Diario della crisi 4
Domenica 7 giugno di mattina
Domanda: perché, ufficialmente, l’Olanda non è nell’elenco dei “paradisi fiscali”, a differenza, per esempio, delle Isole Fiji?
Intanto, che cosa sono, e come si articolano

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/I (con una nota su Milano)
Venerdì 5 giugno di pomeriggio
Importanti sviluppi dal lato della BCE La Banca Centrale Europea ha deciso un incremento di acquisti di titoli, sia pubblici (sovrani e non) che privati, di paesi UE per 600 miliardi di euro, da destinare sul versante dell’emergenza pandemica. Già di tali acquisti ne erano stati varati 750 (il 18 marzo). Si tratta, come ho già riferito nel “diario”, del modo in cui la BCE (impedita di sostegni monetari diretti ai paesi UE) finanzia tali paesi. Formalmente a scadenza, poniamo decennale, tali acquisti dovranno essere rimborsati alla BCE: la quale, tuttavia, può rinviarli a scadenza infinita (può “rifinanziarli”), con il pretesto di una loro collocazione a deposito ovvero a garanzia stessa della propria tenuta. Il sistema era stato inventato a suo tempo da Mario Draghi.

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Luigi Vinci
Diario della crisi  3/H ter
lunedi 1 giugno - Una pantomima risibile
Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha accennato nei giorni scorsi, cautamente, e ieri (31 maggio), nettamente, all’opportunità di usare da parte italiana quel MES ottusamente ostracizzato da Giggino e c. Del personaggio, al momento, non si è avuta al proposito notizia. Neanche da parte di Crimi, impegnato in una discussione con il colletto della sua camicia. Dibba non è intervenuto perché a Brunei a studiare che cosa possa tornare utile alla riflessione sulla rivoluzione italiana. Beppe, finalmente, è riuscito a mettersi sotto l’ombrellone.
Che accadrà? Il silenzio-assenso? Oppure la reiterata corbelleria vuota di senso se non di stupidaggini che definisce il MES “inadeguato”? a che cosa, e perché?

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/H bis
Venerdì 29 maggio di mattina
Ieri mi interessava trasmettervi velocemente un’analisi di massima dell’operazione della Commissione Europea battezzata Next Generation UE, affinché fosse chiaro a tutti i compagni che si tratta, da un lato, di una svolta netta rispetto alla paccottiglia neoliberista-monetarista della precedente gestione UE, parimenti, di un’intenzione seria di dare una mano all’Italia, dall’altro, tuttavia, di un’operazione che comincerà (salvo ridotte provvidenze) a essere davvero attiva nella parte iniziale dell’anno prossimo, dovendo passare nel frattempo in una quantità di forche caudine. Persino il buon Conte si era surriscaldato dinnanzi alle cifre, pensando che sarebbero state attivate più o meno da subito, e dovrà poi tornare preoccupato per le lungaggini estreme tipiche dei poteri UE.

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Luigi Vinci
Diario
della crisi 3/H

Un buon risultato ieri per l’Italia Nel contempo, un rischioso casino per l’Europa

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/G
Evitare illusioni grossolane su un passaggio politico radicale e su scala occidentale, obbligato dalla pandemia. I beneducati e riservati signori del denaro: una potenza assoluta, un pericolo assoluto per l’umanità e per le risorse del pianeta

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/F
Grottesco "la Repubblica"
Leggo stamane su la Repubblica, strabiliato, che la concessione dello stato ad Autostrade per l’Italia (ASPI) scadrebbe nel 2038. I contratti in campo autostradale, ribadisco, sono decennali, e quello con Autostrade per l’Italia ergo con la famiglia Benetton scadrà nel 2022.

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/E

Razza Padrona e incertezze di governo A mediare su troppe cose si perde autorevolezza Intollerabile Atlantia, va presa a pedate...

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Diario della crisi  3/D
Venti gelidi dal nord

Quattro (Olanda, Austria, Svezia, Danimarca) dei cinque ex sodali della Germania (si è messa da parte nel frattempo la Finlandia), abbandonati dal rovesciamento di posizione di Frau Merkel hanno affermato come, nel loro avviso, la Dichiarazione di Macron-Merkel non vada bene, che il “rigore finanziario” (quel famigerato Patto di Stabilità e Crescita che, oltre a portare alla stagnazione e a immiserire l’Italia, ha massacrato la Grecia) vada rispettato...

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Diario della crisi 3/C
Inquadramento dell’iniziativa Macron-Merkel
Fulmine a ciel sereno
Angelika Merkel si è decisa: e lo ha fatto ribaltando la sua posizione storica, dunque lasciando in braghe di tela gli alleati tradizionali (Olanda, Austria, ecc.) nonché i suoi più accaniti sodali interni

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/c/all.
Il testo dell'atto congiunto Macron-Merkel

Lunedì 18 maggio in serata
Pare stia precipitando, per iniziativa primariamente francese, una svolta di notevole portata sostanzialmente positiva negli andamenti, sinora caotici e preoccupanti, dell’Unione Europea
Qui sotto è il testo integrale, a firma congiunta francese (Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica Francese, e Angela Merkel, Cancelliera della Repubblica Federale di Germania) del loro atto congiunto di ieri...

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/b
Il nuovo aggressivo presidente di Confindustria sta arruolando industrie e giornali. Tra essi, purtroppo, Il Sole 24 Ore, tra i quotidiani italiani uno dei migliori. Si è letto ieri mattina (15 maggio) quanto segue, su questo giornale: è “tutto contro la responsabilità ampia delle imprese se un dipendente si ammala… Perché dobbiamo subire” (noi imprenditori) “un processo se il contagio avviene fuori dall’azienda?...

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Luigi Vinci
Diario della crisi 3/A
... La crisi caotica in cui vivono i 5 Stelle, i continui cambiamenti dei loro schieramenti interni e delle loro dirigenze, le loro oscillazioni strumentali, le frustrazioni di Giggino: fino a quando si tratti di fatti loro si può avere pazienza. Si può averne anche quando ai loro veti insensati e ai loro ricatti (vedi la faccenda del MES) seguano ritirate il cui pretesto, tutto strumentale, è che non si possa mettere in crisi il governo. Si può averne anche quando si constati, per l’ennesima volta, che per loro la politica è mero mezzo di esibizionismi personali da quattro soldi. Quando, però, il grosso dei dirigenti 5 Stelle tenta di impedire un minimo di legalizzazione a favore di 600 mila migranti cosiddetti illegali (buona parte dei quali lavoratori agricoli, colf, badanti), che non sono venuti in Italia a fare turismo ma perché i loro luoghi di origine sono stati travolti da governi criminali, guerre etniche, organizzazioni islamiste armate, desertificazioni, continue pandemie (febbri varie, AIDS, Ebola, ecc.), allora bisogna dire basta, e chiamare la nostra popolazione a reagire...

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Luigi Vinci
Diario della crisi 2 ter
La difficoltà in Italia del rapporto tra crisi e gestione politica di governo, determinata dalla sua forma parassitaria di burocratismo...
Dei ritardi generalizzati di natura burocratica si sa a iosa e non da oggi in Italia. Aggiungo come la sua peculiare regolazione burocratico-anarchica di ogni cosa pubblica ma anche di buona parte di quella privata (nei servizi al pubblico, per esempio), siano di lunga lena storica. E’ dal fascismo, quanto meno, che il burocratismo cresce in via esponenziale, nella sua tripla funzione di controllo di ogni attività da parte del regime, della creazione di un largo ceto di funzionari di varia provenienza ed estrazione a esso strettamente legato, della riduzione, in identica forma,
della disoccupazione meridionale piccolo-borghese.....

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Luigi Vinci
Diario della crisi 2 bis

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Luigi Vinci
Diario della crisi 2

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Luigi Vinci
Diario della crisi 1

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FABBRICA OGGI
Lo strano caso del dottor Weber e di mister Marx

un libro di vittorio rieser ormai introvabile, ma molto importante... qui ne trovate una copia che è però una bozza non pubblicabile...

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“NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA”.
SUI GIORNI DEL CORONAVIRUS COME “EPOCA”

di Marco Vanzulli
Si sente usare continuamente ormai da oltre due mesi l’espressione “al tempo del
coronavirus” o “l’epoca del coronavirus”, addirittura “l’era del coronavirus” come per
le età geologiche 1 , si legge che “non saremo più quelli che eravamo”, che sta
avvenendo “una trasformazione antropologica e nei nostri modi di vita”.

vanzulli._sul_coronavirus_come_epoca.pdf
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la contrattazione nelle fabbriche 4.0
di matteo gaddi
(da "Inchesta", gennaio-marzo 2020

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Economia e lavoro Veneto, una analisi e una risposta. Mauro Tosi 4 maggio 2020
La possibilità di uscire dalla crisi sanitaria e economica è legata alla riqualificazione delle strutture fondanti di una democrazia avanzata. Su ripubblicizzazione e territorializzazione della sanità, sulla riscrittura ambientale dell’economia, su scuola e ricerca , punti centrali per riscrivere economia e società ci aspetta una riflessione specifica . In questa sede vogliamo affrontare la questione della crisi economica , il suo dispiegarsi a livello nazionale e locale e le possibilità di dare una risposta;, consapevoli che senza un cambiamento della politica economico e della ripartizione della ricchezza non sarà possibile nessun cambiamento dell’assetto economico e sociale.

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Imprese italiane: esiste davvero un problema di liquidità?
di Matteo Gaddi, Nadia Garbellini – Fondazione Claudio Sabattini

Tra le tante richieste che Confindustria ha inoltrato al Governo, c’è anche quella relativa alla garanzia di liquidità per le imprese.

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Settori fondamentali:
li stiamo identificando nel modo giusto?

Matteo Gaddi, Nadia Garbellini – Fondazione Claudio Sabattini
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo elenca le attività economico-produttive per le quali non è prevista la sospensione durante l’emergenza Covid 19. Il provvedimento del Governo mescola attività fondamentali e attività industriali e di servizio che, pur non essendo fondamentali in sé, dovrebbero costituire un supporto alle prime in termini di forniture.
L’errore metodologico è enorme...

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Cosa ci sta insegnando questa pandemia
Gianni Tamino - 16 Marzo 2020
L’obiettivo evolutivo di tutte le forme viventi è la propria riproduzione, per colonizzare l’ambiente di vita, obiettivo che entra in relazione, talora conflittuale, con lo stesso obiettivo riproduttivo di tutti gli altri organismi: da queste relazioni si sviluppano gli equilibri che caratterizzano gli ecosistemi e che pongono limiti alla crescita delle popolazioni e dei consumi di ciascuna specie. In ecologia si parla di carrying capacity (o capacità di carico) per spiegare che, sulla base delle caratteristiche di un ecosistema, gli individui di una popolazione non possono superare i limiti imposti dalle risorse disponibili. Un classico esempio per spiegare questo fenomeno è quello della relazione tra preda e predatore: alla crescita del numero di predatori corrisponde una diminuzione significativa del numero delle prede, che innesca – per scarsità di cibo – un conseguente calo anche dei predatori.

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Sinistra e lavoro.
un dialogo interessante tra massimo d'alema e maurizio landini - 31 gennaio 2020 . (dalla rivista "italianieuropei"

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il programma del partito laburista di corbyn alle prossime elezioni del 12 dicembre nel regno unito

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Che cosa vuole il Labour
Nel programma presentato ieri da Jeremy Corbyn ci sono stipendi minimi più alti, investimenti verdi, più tasse per ricchi e imprese e nazionalizzazioni

Il programma del Partito Laburista per le elezioni britanniche del prossimo 12 dicembre è un misto di idee radicali, compromessi e promesse che, alla maggior parte degli europei che vivono sul continente, potrebbero sembrare piuttosto ordinarie ma che formano uno dei programmi elettorali più di sinistra della storia recente dei Laburisti. Per la BBC, si tratta di una versione ultra-potenziata del programma con cui il Labour si presentò alle elezioni del 2017. Per il Guardian è un programma con aspetti rischiosi, ma che può portare ottimi risultati. Per il Telegraph, quotidiano conservatore, il piano contiene invece troppe tasse e troppa spesa.

In breve, il programma promette di alzare la spesa pubblica britannica, facendo crescere in particolare gli investimenti verdi e portandola al livello della media europea (al momento la spesa pubblica britannica è invece sotto la media). Il Labour promette anche di nazionalizzare ferrovie, poste e servizi locali: un piano molto ambizioso e praticamente senza eguali nel resto d’Europa, dove sono pochi i paesi ad avere i margini fiscali per permettersi grosse nazionalizzazioni, ma sono pochi anche i servizi che non sono già controllati da stato o enti locali.

Brexit
Il leader del partito Jeremy Corbyn e i suoi alleati hanno cercato fino all’ultimo di evitare una campagna elettorale basata su Brexit, ben sapendo che un terzo dei loro elettori alle ultime elezioni era a favore dell’uscita dall’Unione Europea. Anche per questo, la posizione ufficiale del partito su Brexit contenuta nel programma non ha nulla di nuovo o notevole rispetto alla posizione raggiunta all’ultima conferenza di partito.

Il Labour promette che se andrà al governo cancellerà l’accordo raggiunto dai Conservatori con l’Unione Europea e ne negozierà uno nuovo nel giro di tre mesi (con al centro unione doganale e vicinanza al mercato unico, oltre che diritti dei lavoratori e protezione dell’ambiente). Poi, nel giro di sei mesi, promette che lo sottoporrà a un secondo referendum legalmente vincolante. È un piano che cerca di accontentare un po’ tutti, ma che inevitabilmente rischia di scontentare i più favorevoli al Leave e i più convinti sostenitori del Remain, che hanno già iniziato ad incalzare Corbyn su come intende schierarsi in caso di referendum (lui non lo ha detto fino ad ora e in tanti non credono alla versione secondo cui votò per restare nell’Unione Europea all’ultimo referendum).

Nazionalizzazioni e spesa sanitaria
Con la posizione del partito su Brexit già chiara da diverse settimane, l’attenzione della stampa si è concentrata sugli altri due punti principali del programma: nazionalizzazioni e aumento della spesa nel servizio sanitario (NHS). Il Labour promette infatti di riportare in mani pubbliche le ferrovie (una questione particolarmente sentita nel paese), la gestione della banda larga, i servizi pubblici locali e le poste. Nel programma c’è anche la promessa di “invertire” il processo di privatizzazione nella sanità (ma i commentatori scrivono che, anche se si dovesse fare, sarà un processo molto graduale) e di aumentare la spesa sanitaria del 4,3 per cento l’anno per i prossimi cinque anni.

Economia, tasse e ambiente
Sono tre punti collegati nel programma e che si basano sul principio di tassare di più i ricchi, investire il ricavato in tecnologie ambientali e devolvere a un livello più basso le decisioni su come spenderlo. Il Labour quindi promette di aumentare le tasse alle imprese, ai ricchi e di parificare la tassazione sui redditi da lavoro e da capitale (i secondi, attualmente, pagano molto meno dei primi – ed è così anche in Italia).

Con il ricavato, insieme con il nuovo denaro presto a prestito, sarà creato un fondo da 400 miliardi di sterline (poco più di 450 miliardi di dollari) che sarà incaricato di investire in tecnologie ambientali e verdi. Allo stesso tempo, il potere decisionale su come investire una grossa parte di spesa pubblica, compresi gli investimenti a lungo termine, sarà tolto dalle mani del governo centrale e devoluto a comunità ed enti locali.

Una delle promesse di cui si è discusso di più è quella di fornire Internet con la banda larga a tutti, gratuitamente. Questo, hanno spiegato i Laburisti, comporterebbe la nazionalizzazione della divisione che si occupa di servizi Internet di BT Group, la grande azienda britannica di telecomunicazione (un tempo controllata dallo stato).

Immigrazione
L’immigrazione non è uno dei temi principali della campagna elettorale britannica, ma ugualmente i commentatori scrivono che sono stati fatti alcuni compromessi rispetto alle posizioni molto radicali uscite dalla conferenza di partito. Il Labour promette infatti di limitare molto la possibilità di detenere migranti irregolari e ha annunciato che chiuderà due delle più famigerate strutture di detenzione (la mozione approvata dalla conferenza parlava di chiuderle tutte). Il partito promette anche di semplificare le procedure per il ricongiungimento familiare e di eliminare alcuni requisiti di reddito che erano necessari per farvi richiesta. Corbyn inoltre ha ripetuto che il Labour non ritiene che esista un “limite arbitrario” al numero di migranti che il paese può accogliere.

Educazione
È uno dei temi più sensibili per il giovane elettorato laburista. Il partito quindi promette il taglio delle tasse universitarie, mentre le grandi scuole private saranno obbligate a pagare di più. Nel frattempo, un’apposita commissione inizierà a studiare come integrare le scuole private nel sistema pubblico. Saranno introdotti fino a sei anni di formazione gratuita per adulti, mentre la maternità pagata sarà aumentata a 12 mesi e i bambini dai 2 ai 4 anni riceveranno 30 ore di asilo gratuito a settimana. I commentatori notano che da questo piano manca la cancellazione dei debiti studenteschi, una delle richieste che erano state fatte durante la conferenza del partito. Nel Regno Unito moltissimi studenti si fanno prestare enormi somme di denaro per pagare le rette universitarie ed esiste un sistema automatico per la restituzione del debito una volta che si inizia a lavorare: il peso del debito è però un problema per tantissimi neolaureati.


materiali per il seminario "crisi dell'unione europea e prospettive della sinistra", milano 19 novembre 2019

A proposito di Unione Europea (UE)
(a cura di Luigi Vinci)

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RAPPORTO SULL’USO DI ARMI CHIMICHE DA PARTE DELLE FORZE ARMATE TURCHE NEL NORD DELLA SIRIA.
di Abbas Mansouran 28.10.2019
Batteriologo alla Epidemiology-Shiraz (Pahlavy) University Iran, 1976
MPH (Master of Public Health)  in Community Medicine, (Master in Salute Pubblic, nella Medicina di Comunità), 1980
Immunologia attuale, Università di Stoccolma, Svezia, 1990
Ricercatore principale nell’Istituto di ricerca PEAS sulle malattie infettive, Svezia, fino al 2013

rapporto_sulle_bombe_turche.pdf
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materiali per il seminario "crisi ambientale e prospettiva eco-socialista", milano 8 novembre 2019

CLIMA, CAPITALISMO E ECOSOCIALISMO
di Mario Agostinelli
In queste giornate di forte emozione e coinvolgimento create dall’entrata in campo di un nuovo movimento schiettamente giovanile che si organizza su un terreno colpevolmente ignorato dai governanti delle generazioni passate, lascio alla testimonianza diretta degli eventi che si manifestano nelle assemblee e nelle piazze di tutto il Pianeta il compito di trasmettere il loro potentissimo messaggio di fondo. Qui invece vorrei riflettere sulle prospettive del conflitto politico-sociale innescato da due giovani donne nel mondo, che attirano grandi critiche e grandi consensi.

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clima_decarbonizzazione_per_inchiesta_settembre__2019.pdf
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clima_green_new_deal_per_ranieri.pdf
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il_clima_a_30_anni_dalla_caduta_del_muro.pdf
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clima_e_danaro_ilfattoquotidiano.pdf
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Il nuovo manifesto del Labour Party
di Nicola Melloni - 11 Ottobre 2019 (da jacobin.it)
L'ultima conferenza programmatica del partito guidato da Jeremy Corbyn è andata oltre l'abbandono della «terza via» blairiana, immaginando una radicale riorganizzazione dell'economia

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Breve nota sulla grande importanza politica dell’accordo con l’INPS del 19-09-19 per la certificazione della rappresentanza sindacale
di Leo Ceglia (Punto Rosso e Sinistra Italiana Milano)
Il 20 settembre hanno siglato all’Inps l’accordo per la certificazione della rappresentanza sindacale che consegue al primo dei 4 accordi tra CGIL, CISL, UIL e Confindustria sul tema (il primo accordo è del 28 giugno del 2011, 8 anni fa).
Si tratta di un passo avanti decisivo per arrivare infine alla legge in applicazione della seconda parte dell’art. 39 della Costituzione. Una legge con enormi ricadute positive nel mondo del lavoro e, possiamo dirlo con certezza, di rango pari allo Statuto dei Lavoratori del 1970.

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A settant'anni dalla rivoluzione
LA CINA ANCORA CI PARla
di Francesco Barbetta
A chi parla, a 70 anni di distanza, la rivoluzione cinese?
In primo luogo parla ai cinesi. Il 1949 rappresenta una data spartiacque per la nazione cinese che “si alza in piedi” e avvia un processo contraddittorio di riscatto dal secolo delle umiliazioni, una traiettoria che ancora deve concludersi.
Gli eventi di questi mesi hanno ben evidenziato come l’eredità del colonialismo e della spartizione imperialista del paese abbiano ripercussioni lampanti ancora oggi.

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Un Green New Deal per la Gran Bretagna
di John McDonnell

7 Giugno 2019
Sull'onda del movimento ambientalista e del progetto lanciato dai socialisti Usa, il Labour di Corbyn lancia la Green Industrial Revolution. Un programma radicale di contrasto al cambiamento climatico dentro una più ampia prospettiva di giustizia sociale

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Contro il neoliberismo, contro i nazionalismi. Per un’alternativa di sinistra, antirazzista, femminista, ecologista in Europa. il programma della sinistra europea

Le prossime elezioni europee rappresentano una sfida molto alta: costruire uno spazio politico alternativo sia alla prosecuzione delle politiche neoliberiste, causa di disuguaglianze e povertà, sia al crescere della barbarie dei razzismi e dei nazionalismi. Uno spazio a disposizione di quei movimenti che oggi costituiscono la principale speranza su scala planetaria: il movimento delle donne che partendo dalla denuncia della violenza maschile mette in discussione tutte le forme di dominio – di sesso, di classe, di culture -, ed il movimento per il clima e l’ambiente che vede una generazione di ragazze e ragazzi pretendere un futuro per la terra e le specie viventi, quindi un cambiamento radicale del modello di sviluppo. Uno spazio a disposizione di chi nel nostro paese in questi anni ha condiviso l’impegno per la difesa e l’attuazione della Costituzione nata dalla Resistenza, le lotte per la difesa dei beni comuni e i diritti civili e sociali, l’opposizione alle “riforme” neoliberiste a partire da quella delle pensioni, alle privatizzazioni, alla precarizzazione del lavoro. Uno spazio per chi si schiera da anni contro xenofobia e razzismo nelle mobilitazioni e nella solidarietà attiva....

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Perché aderiamo a
Sinistra Italiana


di Leo Ceglia, Roberto Mapelli,
Luigi Vinci


La costituzione di una lista unitaria della sinistra in vista delle elezioni europee, i cui partner principali sono Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, porta i sottoscritti all’adesione a Sinistra Italiana, sulla scia, a Milano, di una feconda cooperazione con essa. Ciò comporta pure un nostro contributo alla sua campagna di tesseramento
Intendiamo vedere nella lista unitaria un primo passo orientato a più di quanto essa oggi è: vi vediamo, cioè, l’inizio possibile di una struttura politica semi-partitica. L’esperienza di questi decenni ha constatato, in tutto il mondo, una quantità di forme di organizzazione della sinistra politica. In Europa, buoni esempi sono la coalizione spagnola Podemos-Unidos e, per quanto ne ha riguardato le origini, il Bloco de Esquerda portoghese e la Linke tedesca. In America Latina gli esempi risultano numerosi....

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Tatiana Cazzaniga, Leo Ceglia, Rosa Fioravante, Roberto Mapelli,
Luigi Vinci

Un contributo milanese alla discussione in LeU
Dicembre 2018 

Quali i temi politici, culturali e strutturali d’ordine ampio che una sinistra politica utile deve sapere fare propri.
Quali le infiltrazioni liberiste anche marginali che essa
deve rimuovere in radice.

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di nuovo, la sinistra
un documento del senatore francesco laforgia per andare avanti verso la fondazione di un soggetto politico di sinistra innovativo, autonomo e alternativo

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articoli sul "contratto" di governo,
per una opposizione davvero di sinistra

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SOCIALISMO E UTOPIE REALI
Erik Olin Wright
(A cura di Roberto Mapelli. Traduzione di Giancarlo E. Saccoman)

Questo saggio è pubblicato in Robin Hahnel – Erik O. Wright, Alternatives to Capitalism. Proposal for Democratic Economy, Verso Books, London 2016. Parti di questo saggio sono tratte da “Transforming Capitalism through Real Utopias”, American Sociology-cal Review, febbraio 2012.

In ciò che segue voglio delineare un modo generale di pensare alle alternative al capitalismo che è ancorato a due idee: utopie reali e socialismo. Utopie reali identifica i disegni istituzionali che tentano simultaneamente di incarnare in modo serio degli ideali emancipatori pur essendo attenti ai problemi pratici della fattibilità e della sostenibilità. Socialismo è ovviamente un termine venerabile, associato alle lotte anticapitalistiche, ma che, per molti critici del capitalismo, ha perso il suo fascino, sia a causa della sua associazione coi sistemi autoritari del ventesimo secolo gestiti dallo stato, che per la sua associazione con molti partiti politici dei paesi capitalistici sviluppati che hanno abbandonato qualsiasi ambizione di superare il capitalismo.
Comunque sia, a causa della sua chiara associazione storica con l’anticapitalismo, io voglio proporre una ricostruzione dell’idea di socialismo che, combinata con l’idea di utopie reali, può offrire uno schema utile sia per una visione oltre il capitalismo, che per la prassi che intende muoversi in tale direzione.
Per preparare il terreno per questa discussione, è utile iniziare dall’esaminare brevemente l’idea concreta di alternativa al mondo sociale esistente; per poi proseguire con una discussione sul modo particolare di pensare il socialismo, in cui viene preso in seria considerazione il “sociale” nel socialismo; per poi tornare all’idea delle utopie reali, come un modo di inquadrare il problema della trasformazione del capitalismo, come suo superamento possibile.

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Il Basic Income come progetto socialista
Documento presentato al Congresso annuale dell’US-Basic Income Guarantee Network - Marzo 2005

di Erik Olin Wright

Pubblicato in: Infoxoa n° 20, Roma, giugno 2006
Traduzione a cura di Sabrina Del Pico

ABSTRACT
Il basic income può essere considerato un’alternativa socialista al capitalismo? Ciò che possiamo provare a fare è articolare una serie di principi socialisti e anticapitalisti e usarli per indicare l’allontanamento dal capitalismo in senso socialista, anche senza conoscere la nostra destinazione. Poniamo tre principi di partenza – il rafforzamento del potere del lavoro in relazione al capitale, la de-mercificazione della forza lavoro, e il rafforzamento del potere sociale sull’attività economica. il Basic Income può essere visto come una riforma socialista che investe tutti e tre questi criteri.
Tutto questo può sembrare un’illusione. Il socialismo, in qualsiasi senso della parola, sembra così lontano dall’agenda politica statunitense di oggi. Se sono nel giusto nel dire che un basic income generoso contribuirebbe in modo significativo a rivitalizzare una sfida socialista al capitalismo attraverso la parziale de-mercificazione del lavoro, il conferimento dei poteri ai lavoratori e l’allargamento dell’economia sociale sganciata dal mercato, allora questo può implicare che il basic income è ancora più fuori dall’agenda di quanto potessimo pensare. Ma non vivremo sotto le nubi del trionfalismo capitalista di destra per sempre. Ci saranno episodi di politiche egualitarie persino negli Stati Uniti. E quando tali episodi avverranno, il basic income sarà ai punti alti dell’agenda politica.

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Emilio Molinari
Un altro '68

50 anni dal 1968. Proliferano i convegni, i libri e le mostre. Protagonisti di quegli anni, ci interroghiamo: abbiamo vinto? abbiamo perso?
Per la maggioranza della gente il '68 è una nebulosa di violenza, di insensate trasgressioni, di culi nudi che ballano tra nuvole di marijuana.
Oppure qualcuno ricorda che fu il tempo delle libertà personali e sessuali, dei diritti civili e poi del femminismo, del movimento gay, della legge sull'aborto e sul divorzio, conquiste vere che restano e che continuano ad affermarsi.
In Italia, però, non fu solo questo.
E' una lettura monca dalla quale è stata cancellata una fetta di memoria. Il '68 italiano non si può leggere separato dal 1969 dei metalmeccanici.

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IL CONTRATTO DI MAIO-SALVINI  IGNORA IL CLIMA E I TARGET DI PARIGI
di Mario Agostinelli e Roberto Meregalli

... La parola clima non è mai citata, compare il termine “cambiamento climatico” solo nella parte finale della sezione intitolata “Ambiente, green economy e rifiuti zero” (il che già stupisce), “In tema di contrasto al cambiamento climatico sono necessari interventi per accelerare la transizione alla produzione energetica rinnovabile e spingere sul risparmio e l’efficienza energetica in tutti i settori”; una frase così generica da essere perfetta forse per un programma elettorale non di certo per un programma di governo...

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LA DIVERSITÀ CHE AIUTA A PENSARE
di Francesca Messineo
da: Q CODE Magazine > MONDO > Italia > Perché in Italia non esistono (ancora) le etnie - 06/06/2018 1764
L’idea di questo articolo nasce da una domanda di un mio studente maliano in un corso di lingua italiana per richiedenti asilo:
“Maestra, ma in Italia esistono le etnie?”

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LA TRATTATIVA STATO-MAFIA VI E’ STATA ED E’ STATA ILLECITA.
di FRANCESCO BOCHICCHIO

Il Tribunale di Palermo ha accertato che la trattativa Stato-mafia dopo le uccisioni di Falcone e Borsellino (primavera-estate 1992) vi è stata ed ha costituito un reato.
Ha così condannato l’ex Comandante dei Carabinieri Mori, il figlio di Cincimino e Dell’Utri. Ha d’altro canto assolto l’ex Ministro dell’Interno Mancino.
In tal  modo ha smentito due assunti fatti propri dall’opinione dominante ed addirittura dalla stragrande maggioranza politica: il primo assunto è che la trattativa non vi fosse stata, il secondo è che, ammesso che vi fosse stata, non fosse illecita. I due assunti, tra di loro in contraddizione, in modo inquietante visto che di fatto erano sostenuti dalle stesse persone, hanno costituito un dogma –incredibilmente unitario invece composto a propria volta di due parti distinte- , arricchito da commenti surreali, quale quello che la trattativa dovesse essere giudicata dalla Storia e non dai Tribunali. Commento surreale, visto che  un’ipotesi di reato non poteva che  passare al vaglio proprio dei Tribunali. La segretezza della trattativa dimostrava che la stessa, ove effettivamente realizzata, presentasse quanto meno un sospetto di illecito...

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LA TUTELA DEL LAVORO NELL’ECONOMIA TECNOLOGICA,
DEMATERIALIZZATA E DELOCALIZZATA

di FRANCESCO BOCHICCHIO

La tutela del lavoro è ai minimi livelli.
Gli strumenti di tutela sono ridotti al lumicino, la remunerazione è terribilmente bassa e le forme di elusione dei minimi diritti, anche economici, sono illimitate.
La tutela del lavoro richiede un cambio di passo con un ritorno alla situazione piano piano smantellata a partire dagli anni ’80, situazione non solo da ripristinare ma anche da aggiornare e da rinforzare....

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Luigi Vinci
Afrin ci interroga

Die Toten mahnen uns, i morti ci interrogano, recita la stele che a Berlino sovrasta la tomba di Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht assassinati da soldati nazionalisti al servizio di un governo di destra socialdemocratica che aveva posto su di essi una taglia, “rei” di aver appoggiato un’insorgenza operaia.
Molto altro inoltre nel corso del Novecento e di questo primo scorcio di Duemila ci ha direttamente interrogato. In questo momento a interrogarci sono soprattutto i curdi, vittime storiche speciali della Turchia. Sono essi a sconvolgere le nostre coscienze, a contestarvi incertezze e opportunismi. Non solo i curdi, beninteso: ci interrogano e sconvolgono da gran tempo i palestinesi, abbandonati a un colonialismo israeliano che sta completando la conquista del loro territorio e della loro acqua, come ci sconvolgono i milioni di profughi mediorientali e di povera gente che fugge dall’Africa o dall’Afghanistan, o la persecuzione e massacri a danno di rohingya, mapuche e tante altre popolazioni in tutto il mondo. (
Milano, 23 marzo 2018)

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Reportage di FONTI DI PACE ONLUS sulla sessione del TRIBUNALE  PERMANENTE dei POPOLI (TPP) svoltosi a Parigi il 15-16 marzo 2018 relativo alla criminale politica di Erdogan contro il popolo curdo

E' da leggere questo reportage scritto da un amico di FONTI DI PACE presente alla sessione del TRIBUNALE PERMANENTE dei POPOLI (TPP) svoltosi a Parigi il 15-16 marzo 2018 riguardante la guerra criminale di Erdogan contro il popolo curdo.
Dai nostri media arrivano poche e selezionate informazioni, quello che leggiamo su facebook è inevitabilmente frammentario. Profondamente diverso trovarsi di fronte decine di testimonianze che messe in fila una dopo l’altra mettono in luce la deliberata strategia di Erdogan contro i curdi, il fatto che essa agisce al di fuori di ogni controllo, con squadracce della morte incaricate di eliminare fisicamente oppositori ed esponente politici curdi in Turchia e all’estero, per non parlare delle “bombe di stato” di luglio e ottobre 2015 contro le città curde della Turchia. Non mancano a questa politica, infine, i servizi segreti turchi (MIT), quelli che, è provato, assassinarono a Parigi il 9 gennaio 2013 tre militanti curde, Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Saylemez.

Buona lettura

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in difesa del popolo curdo.
dossier afrin - gennaio 2018

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Luigi Vinci
Europa a rischio enorme

​La sinistra si attivi a rovesciare assetti antidemocratici, bluff monetaristi e relativi disastrosi orientamenti antisociali e antieconomici, che nella crisi nell’Unione Europea si sono generalizzati, onde evitarne il collasso e rilanciarne le motivazioni valide, onde evitare una gigantesca tragedia sociale
​14 dicembre 2017

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L’ORDINAMENTO DEL SETTORE BANCARIO E FINANZIARIO E LA BANCA CENTRALE INTERNA
di FRANCESCO BOCHICCHIO

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UN PERCORSO PER PASSARE DALLA NON PROLIFERAZIONE (TNP) ALL’ELIMINAZIONE DELLE ARMI NUCLEARI (TPAN)

Mario Agostinelli, con il contributo di Giovanni Mosca

​Inchiesta Novembre 2017

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CURDI TRAGEDIA INFINITA.
Un po’ di storia del popolo curdo 

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L’anacronismo storico dello Stato e la sua necessaria estinzione
di István Mészáros
(Uscito sul n. 60 della rivista argentina “Herramienta”, numero dedicato al 150esimo anniversario della pubblicazione del “Capitale” di Marx. Traduzione dallo spagnolo di Nunzia Augeri; adattamento di Roberto Mapelli)

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Luigi Vinci
Milano, 20 settembre
Quale processo unitario a sinistra

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QUESTO NON È POPULISMO
di John Bellamy Foster
Monthly Review Volume 69, Issue 02 (June 2017)
https://monthlyreview.org/2017/06/01/this-is-not-populism/
(Traduzione di Giancarlo Erasmo Saccoman; a cura di Roberto Mapelli)

Viene comunemente ritenuto che l’ascesa di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti rappresenti il trionfo del “populismo di destra” o semplicemente del “populismo”2. Il termine populismo è notoriamente difficile da definire, data l’assenza d’un contenuto sostanziale ben definito. È usato prevalentemente in riferimento a qualsiasi movimento che si appelli al “popolo”, mentre attacca le “élites”3. Negli Stati Uniti il ​​populismo ha una storia molto più antica, associata alla grande rivolta agraria del tardo diciannovesimo secolo4. Ma oggi tale concetto riguarda essenzialmente la crescita in Europa e, più recentemente, negli Stati Uniti, del cosiddetto populismo di destra - e solo marginalmente quelli che vengono definiti movimenti populisti di sinistra, come Syriza in Grecia, Podemos in Spagna o Occupy negli Stati Uniti...

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Luigi Vinci Milano, 10 luglio 2017
Dal monetarismo di destra neoliberale al neopopulismo europeo di destra: la metamorfosi in gestazione di Matteo Renzi. Alla quale va reagito in modo serio e adeguato
Non mi pare che si stia prestando attenzione adeguata ai passaggi in corso negli orientamenti e nei comportamenti di Matteo Renzi: pesantemente attardati come siamo dal tentativo di fare di Pisapia la figura che miracolosamente ci condurrà alle prossime elezioni a un risultato a due cifre, quindi attardati da uno sforzo teso a fargli emettere qualche sillaba di sinistra sulle questioni che interessano le classi popolari, e di conseguenza condizionati dalla necessità di una periodica elencazione di obiettivi socio-economici immediati a copertura di un ritardo sempre più grave in sede di creazione di un programma formale di partito...

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Luigi Vinci -  Milano, 22 giugno 2017
Una guerra, in Medio Oriente, che non si chiude anzi si allarga
Considero per primi i passaggi subiti dai conflitti armati mediorientali in corso che precedono il cambiamento di presidenza negli Stati Uniti; poi ricapitolerò quelli successivi. Da quando ci ho provato l’ultima volta i cambiamenti di prospettiva di buona parte degli attori in campo sono stati enormi, sino a delineare un quadro generale molto diverso, quello precedente essendo determinato dalla centralità di Daesh – dal suo uso turco, dal contrasto portatogli da regime siriano, Russia, Stati Uniti e loro alleati, Iran e forze a esso legate – mentre Daesh ormai sta per essere sconfitto sia in Iraq che in Siria...

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Luigi Vinci
In memoria di Orhan Doğan
Libertà al popolo curdo
Il 29 giugno saranno dieci anni dall’improvvisa scomparsa di Orhan Doğan: un compagno curdo che conoscemmo bene, mia moglie Silvana Barbieri e io, al processo a carico suo e di Leyla Zana, Hatip Dicle, Selim Sadak che si tenne ad Ankara dal marzo del 2003 all’aprile del 2004, quattordici udienze consecutive a un mese di distanza l’una dall’altra.

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FRANÇOIS HOUTART
IL FUTURO DEL MOVIMENTO ALTERMONDIALISTA

François Houtart è scomparso in questi giorni. ci ha insegnato quasi tutto, ma soprattutto che chi è più intelligente e più colto non è affatto superiore a qualcu'altro.

"François Houtart è deceduto. Molti di noi hanno perso un amico molto caro, e molti molti altri perso un instancabile combattente per un altro mondo possibile. Il modo migliore per onorare la sua memoria è continuare a lottare per la sua causa."
Bonaventura de Sousa Santos, 6 GIUGNO 2017


Questa è la relazione integrale che François Houtart ha esposto all'incontro a lui dedicato (a mo' di Lectio magistralis), organizzato dall'Associazione Culturale Punto Rosso in occasione del decennale di Genova G8. L'incontro si è tenuto appunto a Genova, sabato 23 luglio 2011 presso il Palazzo Ducale. Houtart è stato fondatore del Forum Mondiale delle Alternative e uno dei più autorevoli esponenti del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale.

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FOLLIA EUROBUROCRATICA di luigi vinci - 31 maggio 2017
Ho tentato in un mio articolo di qualche giorno fa di argomentare l’insensatezza di ogni ragionamento orientato alla “riforma” dei Trattati europei avendo tra i piedi la Commissione Europea, l’Eurogruppo, l’abuso che essi fanno dei poteri, già assurdamente enormi, che sono stati loro delegati su comando tedesco nel corso della crisi, il pacco gigantesco, labirintico e micidiale di regolamenti, direttive, interpretazioni, algoritmi ch’essa e soprattutto i suoi funzionari con ruoli apicali in tutta libertà e discrezionalità ideologica gestiscono.
Giova incrementare l’argomentazione in materia ricorrendo all’ausilio di qualche studioso della complessità parossistica raggiunta dai sistemi istituzionali occidentali, parimenti ricorrendo a quanto ci ammoniscono due recentissime case histories...

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bivio europeo di luigi vinci - 30 maggio 2017
Se un merito al governo della Germania va riconosciuto, è che essa (il suo establishment politico, industriale e finanziario) un’idea di ciò che debba essere l’Unione Europea se l’è formata da tempo, inoltre essa quest’idea la pratichi con grande determinazione. Altrove si arranca sempre più confusamente. Peggio ancora, altrove si rimuovono le ragioni fondamentali di una crisi molto grave e orientata al disfacimento, e con il disfacimento a un mare di immensi e ingestibili guai per le popolazioni...

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Come essere anticapitalisti nel XXI secolo
di Erik Olin Wright

(Il testo originale del novembre 2016 è tratto da https://www.ssc.wisc.edu/~wright/)
(Traduzione dall’inglese di Roberto Mapelli)


Viviamo in un mondo in cui il capitalismo, come sistema di relazioni di classe e dinamica economica, crea enormi danni alla vita delle persone. L’elenco di tali danni è notorio: la povertà e la precarietà in un quadro di abbondanza; concentrazioni di potere e di ricchezza che minano la democrazia; una cultura di intensa concorrenza ed individualismo che erodono la comunità e la solidarietà; forme di dominio che violano i diritti all’autodeterminazione individuale; imperativi di profitto, consumismo e crescita spasmodica che ci spingono verso il disastro ambientale; e via così.
Ma, mentre c’è un riconoscimento diffuso di questi problemi, tuttavia l’idea di un’alternativa concreta al capitalismo, che eviterebbe questi disastri e renderebbe la vita veramente migliore, sembra abbastanza irreale alla maggior parte delle persone. Si pensa al fatto che un’alternativa - anche se può essere immaginata -  non funzionerebbe in pratica. Ed anche tra le persone che credono nella vitalità e nell’opportunità di una democrazia avanzata, nella alternativa egualitaria e solidale al capitalismo, c’è poca fiducia che una azione emancipatoria di tal fatta sia politicamente realizzabile.
Il problema non è principalmente la capacità di immaginare l’obiettivo di una trasformazione sociale emancipante, quanto quello della costruzione di una strategia per conquistare quell’obiettivo - per muoversi davvero da qui a lì.
Naturalmente, non c’è sicurezza che per ogni desiderabile obiettivo sociale esista una strategia possibile. E questa è una questione particolarmente acuta e dirimente se l’obiettivo è la trasformazione radicale della struttura fondamentale di un sistema sociale. Una cosa sono i miglioramenti di particolari condizioni di vita, un’altra è voler riformare le fondamenta di un ordine sociale. Può sembrare semplicemente impossibile proporre una strategia coerente per la trasformazione di un complesso come il capitalismo in quanto sistema socioeconomico. Questo è ciò che Frederick Hayek ha affermato nel suo attacco sordido al socialismo, in "The Fatal Conceit". Gli intellettuali, ha sostenuto, hanno creduto nella fantasia di poter immaginare un’alternativa radicale al sistema sociale esistente e di poterla costruire attraverso un’azione politica deliberata. Questo era un sogno maligno perché le conseguenze negative non intenzionali di tale ingente ingegneria sociale inevitabilmente avrebbero sconvolto i risultati previsti. Se Hayek ha ragione, la risposta alla domanda, “che cosa deve essere fatto per creare un’alternativa democratica e egualitaria al capitalismo”, è: “niente”.
La critica di Hayek non dovrebbe essere rigettata semplicemente perché è stata usata in difesa di posizioni politiche conservatrici. Ogni progetto di profondo cambiamento sociale deve preoccuparsi delle sue conseguenze non intenzionali.
Eppure, resta indubitabile che il capitalismo è immensamente distruttivo.
Ciò di cui abbiamo bisogno è una comprensione delle strategie anticapitalistiche che eviti, sia il falso ottimismo di un ingenuo “pensiero desiderante”, che il pessimismo disabilitante per cui la trasformazione sociale necessariamente è al di là della nostra portata strategica. Cominciare ad intraprendere questa comprensione è l’obiettivo di questo saggio.

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Un saggio di István Mészáros inedito in italiano

Dall’uguaglianza primitiva a quella sostantiva,
attraverso la schiavitù
di István Mészáros


Questo saggio è tratto da un lavoro più esteso sullo stato che Mészáros sta attualmente scrivendo.
(Traduzione di Roberto Mapelli e Giancarlo E. Saccoman. Adattamento di Roberto Mapelli)

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Progressive industrial policy for the EU?
Outmanoeuvring neoliberalism

Pubblicazione a cura della rosa luxemburg stiftung, con un saggio del "nostro" matteo gaddi

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REPORT SULLA SITUAZIONE ATTUALE A KOBANE
a cura di Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia
Marzo 2017


Questo report è stato preparato a seguito di un viaggio effettuato tra il 25 gennaio e il 12 febbraio 2017 nella Regione del Nord
della Siria, e in particolare nella città simbolo di resistenza Kobane e dintorni, per osservare i lavori in corso da parte del
Comitato di Ricostruzione di Kobane e i progetti sociali che seguiamo dall’Italia e dall'Europa.
Il report è il risultato di tutti gli incontri tenutisi con le amministrazioni, le associazioni e i comitati locali, e in particolare con
il Comitato di Ricostruzione, col sostegno della Municipalità di Kobane e dell’Ufficio umanitario del cantone che ha dato
l'opportunità di visionare tutti i lavori degli ultimi due anni.

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siria sul filo del rasoio
di luigi vinci - 17 febbraio 2017

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LA RIFORMA COSTITUZIONALE NON AMPLIA I POTERI DEL “PREMIER”? NON E’ VERO!
LA RIFORMA COSTITUZIONALE NON LEDE I PRINCIPI FONDAMENTALI DI CUI AI PRIMI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE? NON E’ VERO!
SOTTO (“RECTIUS”, DENTRO) LA RIFORMA LO SVUOTAMENTO DELLA COSTITUZIONE E L’ABOLIZIONE DEL COSTITUZIONALISMO

di FRANCESCO BOCHICCHIO

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Perché Trump. Anche negli Stati Uniti, non solo in Europa, si allarga la reazione di popolo guidata da destra contro la mondializzazione economica neoliberista
di Luigi Vinci - Milano, 28 novembre 2016

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Il quadro mediorientale evolve, per molti aspetti in meglio, per molti altri in peggio... E parliamo davvero del PKK.
di Luigi Vinci - 7 novembre 2015


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Medio Oriente a una svolta. Ma in quali direzioni?
di Luigi Vinci, Milano, 18 ottobre 2016

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Com’è potuto accadere?
La socialdemocrazia europea nel secondo dopoguerra: dal compromesso sociale su base keynesiana all’accodamento al neoliberismo

Luigi Vinci - 22 maggio 2016

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Due nostri contributi al dibattito più recente nella sinistra

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I limiti fisici e culturali del cosiddetto Califfato
di Fabrizio Eva (www.fabrizio-eva.info)
Le dinamiche geopolitiche contemporanee vanno sempre lette nel contesto territoriale e culturale più ampio rispetto alle zone dove effettivamente si stanno verificando i fatti. Ed è necessario anche cercare di individuare quali fattori vengono dal passato e da quanto lontano. Questo è il tipo di approccio del geografo politico, che parte dall’oggi, pratica la comparazione e risale al passato di alcuni fattori per verificare quanto sia lunga la loro durata...

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conferenza di Fabrizio Eva su siria, isis, islam politico, ecc. tenuta a sesto sal giovanni (csa silvia baldina) il 1 aprile 2016

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cop 21 - parigi 2015

due documenti di riflessione: luigi vinci e mario agostinelli

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James Hansen e il cambiamento climatico. Strategia d’uscita
di John Bellamy Foster
da
www.monthlyreview.org, gennaio 2013 - (traduzione dall’inglese di Roberto Mapelli e Giancarlo Saccoman)

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